Pirateam.
Tratto da una storia vera.

Aila
Fondatrice e ideatrice del progetto
Creativa, Cacciatore, Allevatore e Piccola Chimica
“Il sangue che mi scorre nelle vene non è puro: mio padre è italiano, mia madre è tedesca. Ho avuto la fortuna di crescere bilingue, con mio fratello, in un paesino sulla sponda magra del Lago Maggiore, tra montagne, boschi e l’acqua del lago. Mi sento fortunata di essere cresciuta in una casa grande, con due cavalli, e vicino ad una grande fattoria di vacche da latte. Trascorrevo le lunghe vacanze estive in Vestfalia perdendomi tra le vaste coltivazioni, i boschi, le fattorie e i maneggi. Crescendo, però, è stata Berlino a illuminarmi. La mia vena creativa ed artistica mi ha portato, nonostante l’adolescenza turbolenta, a laurearmi alla NABA di Milano in Graphic Design & Art Direction. Cosi’, dopo aver assaggiato il mondo frenetico e moderno, una notte una capra mi ha salvato la vita: ho rimesso gli scarponi, e sono tornata a sporcarmi le mani.”

Lorenzo
Fondatore e ideatore del progetto
Viaggiatore, Cacciatore, Allevatore e Cervelee
“Nato e cresciuto in un piccolo paese tra le colline della Valbossa, con la Palude Brabbia e il lago di Comabbio da una parte, e il Lago di Varese dall’altra. Sono cresciuto libero nei boschi, tra le corti del paese, e tra le cannette della palude. La nostra banda di bambini un pò selvaggi, in quegli anni, è stata l’ultima testimone di un mondo rurale che sarebbe scomparso da li a poco. Il “Galina”, il “Piz”, il vecchio “Pedroni”, la mia infanzia è stata imbevuta di storie di contadini, di caccia, di balere, di scherzi e di leggende che venivano raccontate dai vecchi sulle scale del circolo nella piazza del paese. Poi, le foto di una vecchia enciclopedia sugli animali mi ha portato a sognare di viaggiare per il mondo, per scoprire e conoscere quello che c’era di così diverso dal mio mondo sulle colline. E dopo una adolescenza turbolenta ne ho fatto un lavoro, viaggiando fino a farmi rimpiangere quei racconti. Cosi’, dopo aver assaggiato il mondo frenetico e moderno, una notte una capra mi ha salvato la vita: ho rimesso gli scarponi, e sono tornato a sporcarmi le mani.”

Martina
Collaboratrice in fattoria
Mamma, barista e valido mozzo dell’equipaggio
“Cresciuta in un paesino vicino, ho passato l’infanzia a giocare tra l’oratorio del paese, la piazza e la “Colonia” in riva al Lago. Alle scuole medie ho conosciuto Aila, con la quale abbiamo passato lunghi doposcuola alla pensilina insieme agli altri ragazzini di scuola: Igor, Sculli, Ciccio e la Longhi… Fin da giovanissima ho iniziato a lavorare nel mondo della ristorazione, e per anni è stato il mio mondo, finché, sono diventata mamma di tre bambini. Un anno, i miei bimbi avevano portato a casa un gallo e una gallina: Pasqualino e la Desi. Presto pero’ il canto impetuoso di Pasqualino divenne insopportabile ai vicini di casa costringendoci a trovare una soluzione: li portammo da Aila che aveva da poco aperto Pira.Team, e chiacchierando e ritrovandoci, mi sono unita alla ciurma , pur non sapendo far nulla in quel mondo, ma con una grande voglia di imparare.
E fu cosi che una notte una capra mi ha salvato la vita: ho imparato ad indossare gli scarponi, e ho iniziato a sporcarmi le mani.”

Le capre
Sono i principali animali del nostro allevamento, ognuna ha un Nome e ognuna ha il proprio carattere. É l’animale che ci impegna di più e che ha bisogno di più attenzioni.
Trascorrono le loro giornate a pascolare libere selezionando le erbe migliori per darci un latte di qualità.

Le pecore
Tutte le pecore nere, se gestite, diventano sempre le migliori. E’ per questo che cerchiamo di ricostruire un gregge di Suffolk puro partendo da un gruppo eterogeneo.
E così ripartendo da Gue, Fifa e Kabubi alleviano agnellini Grassfed e ricaviamo preziosa lana.

Il cavallo
Simbolo di libertà.
Partiamo con la piccola Uli che ha passato i primi mesi libera di correre in alpeggio spinta dai venti del Lago Maggiore. Sarà il suo lavoro ad aiutarci a ridurre la dipendenza dai trattori e dal gasolio nei lavori più semplici, cercando di riportare alla sua funzione motrice questo splendido animale.

Le vacche
Le nostre tre caravelle: la Nina, la Pinta e la Santa Maria. Loro rappresentano la nostra sfida più diffcile volendole allevare al pascolo nonostante le sfide climatiche che ci attendono.
Ci danno ottima carne e nel futuro ci daranno anche ottimo burro nei mesi d’alpeggio.

Le galline
Come piccoli tirannosauri sono libere di razzolare nei mesi invernali, mentre in estate, nel loro ampio pollaio all’ombra di una grande canfora, ci donano uova genuine e cercando di utilizzare solo la cova naturale per la loro riproduzione.

La gang del bosco
Cervi, cinghiali, mufloni, camosci e caprioli.
Molto prima che il “km 0” divenne uno slogan popolare, cibarsi di selvaggina era una necessità dei nostri antenati. Oggi invece diventa importante mantenere questo patrimonio sfruttando e valorizzando l’unica carne che davvero vive felice. L’impronta ecologica che questi animali lasciano non impatta l’ambiente perchè si cibano autonomamente in natura, bevendo l’acqua dei ruscelli.